PES PAV PEI, le figure fondamentali per lavori elettrici

PES, PAV e PEI sono tre categorie di lavoratori nell'ambito dei lavori elettrici professionali. Adeguatamente formate, hanno ciascuna la propria peculiarità.



In nessun caso un lavoro elettrico professionale può essere svolto da persone prive dell’adeguata formazione. Questa premessa spinge a definire tre figure: PES, PAV e PEI. Ecco chi sono:

  • PEIPersona Idonea: soggetto al quale è stata riconosciuta la capacità tecnica per svolgere determinati lavori sotto tensione
  • PESPersona Esperta: soggetto con conoscenze, istruzione ed esperienza rilevanti, tali da garantire un’analisi dei rischi e da evitare i pericoli che i lavori elettrici possono comportare
  • PAVPersona Avvertita: soggetto adeguatamente allertato da persone esperte in materia, affinché possa risultare in grado di evitare i pericoli che i lavori elettrici possono comportare

Tutti i soggetti che non rientrano nelle categorie PAV e PES sono definiti persone comuni, indicati dalla sigla PEC. Ciò vuol dire che devono limitarsi a dei lavori elettrici fuori tensione, unicamente sotto sorveglianza o supervisione di un soggetto esperto e preparato.

Ecco dunque alcune fondamentali linee guida da rispettare in ogni lavoro elettrico:

  • Lavori elettrici fuori tensione: possono essere svolti da PES e PAV. Quest’ultima figura può lavorare però soltanto se sotto coordinazione di un PES
  • Lavori elettrici in prossimità di parti in tensione: possono essere svolti da PES e PAV. Quest’ultima figura può lavorare unicamente se sotto coordinazione di un PES
  • Lavori elettrici sotto tensione: per quanto concerne le categorie 0 e I, si tratta di lavori che possono essere svolti unicamente da un PEI
  • Lavori elettrici sotto tensione: per quanto concerne le categorie II e III, possono essere svolti unicamente da aziende autorizzate, con specifico provvedimento del Ministero del Lavoro

Lavori elettrici, la normativa

Per quanto concerne i lavori elettrici è possibile individuare le necessarie linee guida della normativa vigente all’art. 81 del D.Lgs 81/08, il cui comma 1 sottolinea come l’esecuzione dei lavori su parti in tensione debba essere affidata necessariamente a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come idonei al compito, stando alle indicazioni della pertinente normativa tecnica.

È dunque chiaro come l’esecuzione dei lavori elettrici debba essere svolta da personale idoneo. È inoltre necessario, per legge, possedere un’adeguata abilitazione per lo svolgimento di lavori elettrici sotto tensione.

La normativa italiana prevede differenti tipologie di impianti elettrici e, sulla base di tale differenziazione, identifica alcune figure che possono svolgere determinati incarichi. Fino a questo punto si è parlato di lavori elettrici, senza però offrire un’adeguata spiegazione dell’espressione. Rientrano in tale categoria gli interventi su impianti o apparecchi con accesso alle parti attive, siano queste sotto tensione o fuori tensione, nell’ambito dei quali, nel caso in cui non si dovessero adottare le necessarie misure di sicurezza, ci si ritroverebbe in presenza di un rischio elettrico.

Tipologie di lavori elettrici e impianti

È possibile distingue tre differenti tipologie di lavori elettrici sotto tensione. Ecco quali:

  • Lavoro sotto tensione: lavoro che prevede l’accesso di un lavoratore, con parte del corpo o mediante un attrezzo, ad una determinata distanza da parti attive in tensione
  • Lavoro in prossimità di parti in tensione: lavoro che prevede l’accesso di un lavoratore, con parte del corpo o mediante un attrezzo, ad una determinata distanza da parti attive in tensione. Sono richieste particolari precauzioni per questa tipologia di interventi, così da tutelarsi contro il rischio elettrico
  • Lavoro fuori tensione: lavoro che prevede l’intervento su impianti elettrici che non sono attivi e, dunque, sono privi di carica elettrica

Per quanto concerne gli impianti, invece, la normativa vigente li suddivide in quattro categorie differenti:

  • Sistemi di Categoria 0: sistemi noti anche come a bassissima tensione. Si fa riferimento a impianti con tensione nominale minore o uguale a 50 V, in caso di corrente alternata, e a 120 V in caso di corrente continua
  • Sistemi di Categoria I: sistemi noti come a bassa tensione. Si fa riferimento a impianti con tensione nominale da oltre 50 e fino a 1000 V, se in corrente alternata, o da oltre 120 V e fino a 1500 V se in corrente continua
  • Sistemi di Categoria II: sistemi noti anche come a media tensione. Si fa riferimento a impianti con tensione nominale oltre 1000 V, se in corrente alternata, oltre 1500 v se in corrente continua. Il tutto fino a 30000 V compresi
  • Sistemi di Categoria III: sistemi noti anche come ad alta tensione. Si fa riferimento a tutti gli impianti con tensione nominale maggiore di 30000 V

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