Come sviluppare i talenti all'interno di un'azienda

Per la crescita aziendale, e per l'affermazione della brand reputation, i talenti sono fondamentali. Saperli trovare e saperli coltivare è dunque imprescindibile.



Prima di parlare di come sviluppare i talenti all'interno di un'azienda, è necessario chiarire un aspetto: chi sono i talenti?

In realtà non esiste un profilo preciso e univoco ma una posizione molto personale per tentare di spiegare cosa (o meglio chi) sono. C’è però da specificare che l’idea di persone in grado di apportare un valore aggiunto rispetto ad altri si avvicina molto al concetto di “talenti”, un po’ per tutti.

Esistono anche alcune caratteristiche distintive: motivazione, desiderio di auto-realizzazione e di successo sul lavoro, senso del team, capacità di recepire nuove idee, determinazione e tenacia, capacità di operare in situazioni di incertezza, resistenza allo stress, mentalità innovativa, capacità di accettare e valorizzare la diversità, ottima conoscenza dell’inglese, essere disponibili al movimento, una buona dose di caparbietà.

Il carattere, poi, non si pone in secondo piano: chi riesce a gestire oltre se stesso anche una serie di persone in modo fermo e deciso, ha un vero e proprio talento dalla sua.

Come poter attirare i talenti?

Se nella propria azienda si vuole tentare di fare incetta di talenti per ottenere una Brand Reputation al top, la prima cosa da fare è costruire una solida presenza sui social media. Da dove partire? Assolutamente da Linkedin, il social dedicato all’attività lavorativa. In più, è il luogo dove i candidati guardano l’azienda, si fanno un’idea, cercano punti di riferimento. E si “vendono” al meglio.

In successione vengono Facebook e Twitter. Il primo è un’ottima via per far conoscere le opportunità di lavoro aperte: da poco tempo è stato creato anche un canale interno, con la sezione dedicata alle offerte di lavoro. Su Twitter la situazione è leggermente diversa, poiché avviene tutto attraverso post di quaranta caratteri, foto incluse. Ma ha un target più preciso e di nicchia rispetto ai primi "cinguettii".

Di sicuro la buona regola è quella di essere costanti e di mantenere una presenza continua, perché la fidelizzazione dell’utente è la mossa vincente: proprio nei follower si possono trovare i nuovi talenti che tanto si cercano. Ma, osservando l’altra faccia della medaglia, è anche e proprio su questi mezzi online che si possono investire le capacità dei talenti già trovati, per trasformarli in un concreto aiuto alla crescita aziendale mediante la formazione di community. Essendo talenti, le loro idee, i loro progetti e i loro stimoli saranno efficaci e funzionali.

Sia online che offline è poi importante raccontare e tramandare i valori aziendali: è questo il primo punto della campagna di reclutamento. I giovani, nell'attuale momento storico, cercano principi da condividere e spesso sono proprio quelli a cui puntano per trovare lavoro. Ecco perché il messaggio che si vuole trasmettere deve essere ben ragionato e partire dalle basi storiche.

La Brand Reputation conquista punti anche operando in gruppi e network di beneficienza, e permette di veicolare un’immagine sana e concreta sul pensiero aziendale. Online infondo, nulla può essere nascosto, e l’utente cerca proprio la chiarezza. Costruire collegamenti anche con le scuole e le università locali permette di costruire una community in target giusto per futuri possibili talenti, che sapranno già la strada da percorrere.

I nuovi talenti sono spesso attratti dalle piccole e medie imprese, perché la sensazione di avere più opportunità per essere coinvolti nelle attività appare più vicina. Lo stimolo di crescere in un ambiente che sembra un "nido" spesso diventa più importante di uno stipendio alto, almeno all’inizio. In attesa di costruirsi una carriera tutta in salita.

Cosa fare con i talenti una volta in azienda

Ovviamente la ricerca dei talenti non finisce nel momento in cui vengono trovati. Bisogna avere una strategia globale che includa tutto un processo studiato precedentemente. Dall’assunzione si passa allo sviluppo, alle performance, al lato economico e a come trattenere le risorse. Ma anche al continuo stimolo con corsi professionali, incentivi, crescita di ruolo. Un piano di sviluppo aziendale che non rimanga stagnante dopo i primi step.

La giovane età permette una continuità, uno sviluppo delle risorse interne per diversi anni di seguito. Si colma così un gap demografico e generazionale non indifferente. Investire nei giovani, ad oggi, è sicuramente il modo migliore di sviluppare i talenti all’interno di un’azienda.


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